Testo unico ambientale - Dlgs 152/2006

Testo unico ambientale: cos’è e a cosa serve

Il decreto legislativo n.152 del 3 aprile 2006 (meglio conosciuto come ‘Testo unico ambientale’) contiene le principali norme in materiale ambientale della Repubblica italiana; questo decreto recepisce la direttiva comunitaria 91/271/CEE riguardante il trattamento delle acque reflue urbane. La Parte Terza del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 riguarda la tutela delle acque dall’inquinamento e la gestione delle risorse idriche, oggetto di interesse dell’attività svolta da Ecol Service srl. Tra le finalità della normativa vi è anche quella di mantenere la capacità naturale di auto depurazione dei corpi idrici; in tale contesto diventa pertanto essenziale non solo la tutela qualitativa delle acque ma anche l’applicazione di misure atte alla tutela quantitativa delle stesse. A tal proposito, la legislazione regola la disciplina degli scarichi, delineando il panorama normativo che definisce:

SCARICO DI ACQUE REFLUE(art. 74 lettera ff, D. Lgs 152/06)

“Qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuità il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione. Sono esclusi i rilasci di acque previsti all’art. 114”.

ACQUE REFLUE URBANE(art. 74 lettera i, D. Lgs 152/06)

“Acque reflue domestiche o il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali, ovvero meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato”.

ACQUE REFLUE DOMESTICHE(art. 74, lettera g, D. Lgs 152/06)

“Acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche”.

ACQUE REFLUE INDUSTRIALI(art. 74, lettera h, D. Lgs 152/06)

“Qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque reflue meteoriche di dilavamento”.

Gli enti locali svolgono un’importante funzione di orientamento e controllo:

  • attraverso i Piani di tutela delle Acque (PTA) le Regioni classificano gli elementi inquinanti e il loro effetto sui differenti tipi di acque reflue;
  • le Province si occupano, invece, del rilascio delle autorizzazioni per gli scarichi nelle acque superficiali, nel suolo o nella falda.

Regioni e Province introducono spesso limiti più restrittivi rispetto alle norme nazionali. Nel caso di impianti di depurazione acque reflue non a norma, le sanzioni possono essere molto severe; come utenti, quindi, è fondamentale porsi due domande:

  • conosco le condizioni operative del mio impianto?
  • il mio impianto rispetta la qualità di scarico prevista dalla normativa?

Affidarsi a un partner qualificato come Ecol Service srl significa assicurarsi un impianto di depurazione acque a norma costruito su misura; con le nostre soluzioni e l’assistenza tecnica specializzata offerta dal nostro team potrete evitare le sanzioni previste dalla legge e avere accesso a una gestione delle acque reflue più efficiente ed economica.

Il Testo Unico Ambientale (acronimo T.U.A.) può essere consultato nella sua interezza qui: https://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/06152dl.htm